Quante volte (2006)

                                                                                                                             
Quante volte il pensiero di Maria
addolcisce il cammino faticoso
su per il colle, lungo questa via
e rende il nostro animo gioioso!

Qui c’è la tua dimora, Madre Santa,
tra pietra, erba e l’uliveto antico;
quassù la pace il nostro cuore incanta
e lo sguardo ritrova un luogo amico.

Su per il monte profumi e colori
d’umili piante, nate sulla roccia,
salde e tenaci come i nostri cuori

nei quali la preghiera sempre sboccia,
come un messaggio tenero e diletto,
certi del Tuo conforto e del Tuo affetto.
        

                                                                                            Settembre 2006

Nel silenzio (2007)

Nel silenzio si leva la preghiera :
    voci diverse, tremule, argentine,
    in un unico coro senza fine
   nella luce dorata della sera.

          E  Tu, Maria, sopra le stelle splendi
        e vedi la nostra vita operosa,
        o santa Madre, grande e generosa
        lo sguardo dolce sopra noi sospendi.

Tu sola dentro i nostri cuori leggi,
conosci affanni, sogni e desideri
e con materno affetto ci proteggi

        ed alimenti in chi prega e crede,
        Madonna della Grazie sempre amata,
        la carità, la speranza e la fede.

                                   29 Giugno  2007
 

Ode alla torta co' bischeri

 La torta, sai, ’un è una bischerata:
va fatta proprio ‘on tutti i sentimenti!
Ma poi se viene bona esagerata,
en tutti boni a fatti  i comprimenti.
        Già la ricetta, a scrivela, è un’impresa
        che le massaie vecchie vanno a occhio:
        e si sa che l’esperienza  ‘un si pesa.
        ‘Un lo  sai mai se ce n’è tanto o pòo
        di tutto vello ‘he ci vole dentro
        ma ora mi ci metto e mi ‘oncentro
        per carità, ‘un datemi  ‘r mardocchio!
Perché  noi s’andrà  ar cerchio de’ golosi
con la piova gelata su’ gropponi
con Ciacco e tutti l’artri gran ghiottoni:
ma per ora, en d’accordo anco e sapienti,
l’han sempre detto tutti l’antenati,
che quarcosa va messo sotto denti
e ch’è meglio mangia’  ch’esse’ mangiati!



I Magnifici Quattordici 
 
Se in Sette erano Magnifici, figuriamoci in Quattordici!
Tanti sono gli'ingredienti dell'incomparabile ripieno o "buzzo" della torta co' bischeri, che in questi giorni d'inizio aprile torna ad essere la regina incontrastata prima della Fiera di Primavera di Vecchiano  e a fine mese dell'Agrifiera di Pontasserchio, paese che ne rivendica a buon diritto l'ambita paternità.
Cominciando dal bianco riso a piccoli chicchi, quello per le minestre, lessato e subito mescolato allo zucchero, alla vaniglia, al cioccolato in polvere e fondente perchè il calore ne faciliti la fusione, in un crescendo di colori e profumi si forma il composto armonioso, con  la copiosa pioggia  di pinoli, uvetta e canditi, con la cannella e la noce moscata che sprigionano aromi preziosi e evocativi, ravvivati dal liquore che rinvispisce e scalda il gusto.
E poi l'abbraccio di una squisita pastafrolla, con corona trionfale di bischeri, che, come cotigiani ossequiosi, circondano Sua Bontà Squisitissima.

Co' bischeri 


Il candito di cedro e arancia, rigorosamente fatto in casa. Se le ricette per la sua complessa preparazione concordassero, sarebbe un miracolo, ma le massaie danno informazioni così diverse e contradditorie  che il risultato diventa davvero un miracolo. Il candito, con i colori della tavolozza di Van Gogh, che affonda nel mare della cioccolata e si mescola ai colori autunnali dell'uva sultanina e dei preziosi pinoli: uno spettacolo per gli occhi che precorre al
al trionfo del gusto.
L'ultima operazione, il taglio dei bischeri, con il coltello inclinato a fendere la pasta frolla, arrendevole e golosa, per essere poi ripiegata a incoronare la torta, prima che il forno la accolga per restituircela in tutto il suo splendore.
L'immagine della torta co' bischeri, icona classica delle ricette locali, già presente nel manuale dell'Artusi, non ha bisogno di essere reiterata, perchè gode di un posto privilegiatao nel cuore e nel palato di tutti gli abitanti del territorio, nonché degli estimatori che hanno avuto l'occasione e il piacere di degustarla. Omaggio da sempre per parenti, amici, visitatori; suggello di amicizia, gratitudine,  riconoscenza, secondo la categoria del destinatario, è la torta la vera protagonista della fiera di Vecchiano del primo lunedì di aprile e delle feste e fiere degli altri paesi, in primis Pontasserchio che ne rivendica l'origine, accreditata anche dagli esperti.
La torta non va a fette, ma a bischeri, che determinano la misura dello spicchio secondo la golosità del commensale o le sue esigenze dietetiche, che ne coglierà l'armonia dei sapori, dal dolce allo speziato, nella classica proporzione tra suolo ( pane) e ripieno ( buzzo). Si gusta con un bicchire di vino rosso, a sottolineare la natura casalinga, o meglio familiare, del "nostro" dolce, che evoca tavole imbandite, donne affaccendate tra cucine e forni, una volta a legna, bambini impazienti di andare in fiera,tra "banchetti", dolciumi e follie di giostre, calcinculo, carrozzine, ottovolante si digeriva la torta, pronti a mangiarne un'altra fetta per merenda